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lunedì 3 gennaio 2011

TREVISO ATTENTATO TERRORISTICO AL PRESEPE

Per presidente della Provincia Leonardo Muraro non ci sono dubbi,in quattro e quatrotto lui ha chiuso l'inchiesta (...) fra i teppisti c'erano dei marocchini,forse dei "turisti" giunti espressamente li in missione suicida,eccolo che si sbraccia isterico angosciato,ignobile affinche la paura,il sentimento si installi ben benino nel moscio-pensiero della sua provincia (..) l'ansia dell'islamismo tocchi le anime e i cuori dei suoi concittadini,non gli par vero di guadagnare con cosi poco un bricciolo di spregevole visibilità sulla stampa e qualche ritorno elettorale perchè lui "non la manda a dire" ! L'incubo di un reale attentato con morti e feriti in brandelli per lui è un sogno,gli permetterebbe un bel Pogrom di fare per cosi dire piazza pulita ! 
Ipocrita e falso com'è si guarda bene per ora dal prendersela con gli italiani che del Presepio se ne impippano totalmente (io) non tanto perchè privi del ricordo sentimentale di una infanzia altra mà perchè schifati,innorridiscono orripilati dall'uso che ne viene fatto cioè un uso che abbraccia l'incitamento all'odio razziale il suo! 
Abilissimo nei sofismi retorici ribalta il disprezzo attizzando il risentimento antistraniero,coglie a pretesto un gesto di volgare teppismo per giocarlo in termini di campagna d'odio.

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"Presepazzo"

Treviso. Vandali contro presepe, Muraro:
marocchini offendono simbolo cristiano

Secondo i residenti si trattava di ragazzi stranieri ubriachi. Il presidente della Provincia fa il parallelo con l'attentato in Egitto.

(il Gazzettino.it) TREVISO (2 gennaio) - Atti di vandalismo sono stati compiuti due notti fa a Caerano San Marco contro la sagoma di San Giuseppe del presepe locale da parte un gruppo di ragazzi, in gran parte ubriachi. Secondo il racconto fatto da alcuni residenti che hanno cercato di bloccare i vandali erano in gran parte marocchini.

«Nel caso di Caerano - rileva in una nota il presidente della Provincia Leonardo Muraro - è un atto di vandalismo e come tale va condannato. Ma non dimentichiamo che è anche e soprattutto una voluta offesa ad un simbolo del mondo occidentale cristiano, proprio nel periodo in cui lo si festeggia. Questo è anche il fallimento di certe logiche buoniste che in nome dell'integrazione lasciano correre sotto gli occhi certi avvenimenti senza proferire parola, o prendere le dovute misure. E ancora una volta, come nel caso di alcuni cittadini di Caerano San Marco accorsi in strada contro i vandali blasfemi, è sempre la gente che riporta comunque l'attenzione sul senso reale. È doveroso rispettare la cultura di chi ti ospita. In generale, mi domando, non è forse che stiamo abbassando troppo la guardia?».

Il presidente della provincia osserva: «Certi atti - come i petardi lanciati contro il presepe locale nello stesso giorno in cui viene fatta scoppiare una bomba davanti ad una chiesa cristiana in Egitto - mi fanno pensare che forse, anche in casa nostra, ancora si coltivano odi, rancori che sfociano facilmente in atti di violenza gratuita. Nel caso di Caerano San Marco, per fortuna, non lesivi della persona, ma sicuramente di un simbolo rappresentativo di una comunità. Non posso allora che chiedere alle istituzioni, in primis al ministro dell'Interno Roberto Maroni, di non abbassare la guardia, anzi intensificare i dovuti e necessari controlli perché non si arrivi a "piangere" inaspettatamente, a seguito di qualche episodio ben più grave che mi auguro non accada mai».

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