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martedì 21 dicembre 2010

" TENGO FAMIGLIA NUMEROSA PORCA ROMA LADRONA ! " IL BUSINESS "BESTIALISTA" DELLA LEGA NORD !

" TENGO FAMIGLIA NUMEROSA 
PORCA ROMA LADRONA ! " 
Stando nascendo associazioni animaliste cosidette "verdi" il salsa leghista insomma ed ecco che mi sono preso la briga,e velo giuro,senza andare tanto lontano di fare due ricerche e sorpresa casco manco a farlo apposta su questa schifosa operazione suscettibile di spedire in galera per truffa aggravata,malversazione,falso in atto pubblico,omissione d'atti d'ufficio,abuso di potere e via dicendo decine di "onesti" leghisti !
Manco fosse una retata contro la 'Ndrangheta al sud !
La stessa Lega Nord allarmata dalle dimensioni e dal numero di personaggi coinvolti si è affrettata ad espellere per indegnità il protagonista (il quale sinceramente contrito,pentito,diciamo con un tono leggermente vendicativo...ha rilasciato ampia confessione nero su bianco agli inquirenti) in quanto agli altri si vedrà...della montagna di quattrini sottratti bhè,lo sapete come vanno queste cose " a caval donato non si guarda in bocca ! " insomma " chi si è visto se visto ! "
Porto a vostra conoscenza questi fatti,lo scandalo ormai di dominio pubblico (ma solo in sede locale) per muovervi a diffidare di altre iniziative che vogliono riempirsi le tasche a spese degli animali di affezione da un lato e dall'altro per giocare il proselismo leghista a 360° gradi in termini di consenso elettorale.


 Lo scandalo Lusetti fa tremare la Lega
Il commissario Lusetti aveva disposto, oltre a uno stipendio per se stesso pari a seimila euro al mese (!!!) la bellezza di 62 incarichi professionali ad altrettante figure vicine a lui o alla Lega. Questo Enci Ente Nazionale della Cinofilia Italiana in sostanza, sarebbe stato un vero pozzo di San Patrizio e avrebbe sborsato solo per il primo anno la bellezza di un milione e 700mila euro di consulenze. Coinvolti nella vicenda non vi sono solo i due assessori guastallesi, ma numerosi esponenti di primo e di secondo piano della Lega a Reggio e in Emilia.

Le rivelazioni dell’ormai ex vicesindaco leghista Marco Lusetti rischiano di travolgere la giunta di Guastalla, la cui credibilità politica è oggi gravemente indebolita dalle notizie che emergono ai margini del periodo di reggenza svolto da Lusetti in qualità di commissario ad acta dell’Enci, l’ente privato che si occupa della selezione dei cani di razza in Italia.

Espulso dalla Lega emiliana per “indegnità morale”, Lusetti ha reso noti nomi e dettagli delle consulenze che aveva attivato per “rilanciare” i destini dell’ente. E da quell’elenco, oltre a una pletora di esponenti della Lega della provincia di Reggio, sono spuntati anche i nomi dei due colleghi di giunta del vicesindaco: Eugenio Bartoli ed Elisa Rodolfi.

I due assessori coinvolti hanno diffuso una nota nella quale cercano di prendere le distanze da Lusetti, specificando di averne accettato le proposte solo a titolo professionale e non per ragioni di comune appartenenza politica. Bartoli è un imprenditore e amministra la Unione Manifatturiera srl, mentre la Rodolfi, architetto, è contitolare dello studio Polis. Leggiamo il testo della dichiarazione.

"Il sig. Lusetti - precisano i due esponenti del Carroccio - ha proposto la possibilità di collaborazione con Enci a diversi soggetti: questo è avvenuto sulla base di specifiche competenze professionali, e almeno per quanto riguarda i sottoscritti le azioni poste in atto hanno avuto un carattere prettamente interlocutorio e si sono basate sulla presentazione di progettualità chiaramente descritte; hanno previsto un'ipotesi di costo economico, nell’intento di fornire tutti gli elementi per una ponderata decisione. Non è compito dei possibili futuri contraenti accertare i titoli di legittimità di colui che si propone in veste di committente, questo tanto più di fronte all’esibizione di titoli genericamente legittimanti quali i Decreti Ministeriali di nomina a commissario".



"Che poi di queste progettualità Lusetti abbia fatto un uso improprio (rispetto alla tipicità dei documenti), incongruo (rispetto alle finalità dell’ente) e viziato da illegittimità (rispetto ai poteri conferitigli) come contestato dal Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali - si difendono i due assessori coinvolti dalle voci di stampa - non era agli scriventi dato saperlo. Non è riscontrabile alcuna responsabilità partecipativa dei possibili futuri contraenti in una fase assolutamente interlocutoria. I rapporti intercorsi tra noi ed Enci si sono estrinsecati unicamente nella legittima ricerca e valutazione di opportunità professionali, proporzionalmente retribuite. [...] Eravamo quindi del tutto ignari di eventuali diverse finalità e siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto e per l’uso che dovesse ritenersi improprio dei preventivi a noi richiesti perché da noi redatti sulla base di una richiesta di attività professionale ben precisa rientrante nelle nostre competenze".

Non è detto tuttavia che “il dispiacere” provato dai due assessori per avere accettato le proposte professionali di Lusetti sia sufficiente a placare le dimensioni di una vicenda che si sta via via trasformando in uno scandalo, tale non solo da avere reso necessaria la cacciata di Lusetti dall’Enci, ma anche da avere messo l’intera Lega emiliana sulla graticola.

Il commissario Lusetti aveva disposto, oltre a uno stipendio per se stesso pari a seimila euro al mese, la bellezza di 62 incarichi professionali ad altrettante figure vicine a lui o alla Lega. Questo Enci, in sostanza, sarebbe stato un vero pozzo di San Patrizio e avrebbe sborsato solo per il primo anno la bellezza di un milione e 700mila euro di consulenze. Coinvolti nella vicenda non vi sono solo i due assessori guastallesi, ma numerosi esponenti di primo e di secondo piano della Lega a Reggio e in Emilia.

Sulla vicenda Lusetti è intervenuta anche la senatrice Pd Leana Pignedoli, che ha preannunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro Galan. "Trovo sorprendente - commenta l'onorevole democratica - la modalità con la quale la Lega e Alessandri sembrano trattare la questione della rimozione di Marco Lusetti dall’incarico di commissario dell’Enci come una questione interna alla Lega. L’incarico di commissario ad acta dell’Enci, affidato a suo tempo a Lusetti dal ministro Zaia, è questione di rilevanza pubblica, è incarico che riguarda le funzioni di controllo di un ministero, quello dell’agricoltura, su un ente ufficialmente affidatagli e deve essere trasparentemente affrontato pubblicamente. Dunque non come sembra far percepire Alessandri “cose di casa nostra”, ma di tutti i cittadini".

"Per questo - prosegue la Pignedoli - domani mattina depositerò un’interrogazione parlamentare al ministro Galan per chiedere ufficialmente quali siano in dettaglio le violazioni di merito contestate al signor Marco Lusetti a giustificazione del provvedimento di revoca da commissario dell’Enci. Quali siano i contenuti specifici delle 62 delibere dichiarate nulle con nota ministeriale del 25 maggio 2010, e quali siano stati i criteri e i profili professionali richiesti per tale incarico che hanno condotto all’individuazione del signor Lusetti non potendo ritenere possibile che solo affinità di partito abbiano condotto a tale nomina, soprattutto quando il partito in questione è quello che fortemente combatte certe prassi da Prima Repubblica".
Fonte: Reggio 24 ore

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