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mercoledì 28 aprile 2010

RITROVATO IL LEGHISTA SCOMPARSO IN AFRICA


ABBIATE LA PAZIENZA DI LEGGERE QUESTA STORIA SINO IN FONDO,CREDO CHE NE VALGA LA PENA!
A quanto pare sbarazzarsi di un leghista è a dir poco impossibile...
(Mi è stata raccontata da un amico conosciuto in Africa nel 1996 i nomi dei personaggi sono di fantasia)


Quello a sinistra con la pecetta arancione e Mario,io sono quello che strizza il culo di Samantha questa è una foto di quelle che un po per scaramanzia si fanno per l'album degli sposi;ebbene io con Samantha tra alti e bassi intrecciai una relazione ben molto prima di convolare a nozze con Luisa e insomma un bel triangolo destinato qualche tempo dopo a diventare un quadrilatero se cosi si puo dire.
E il bello della provincia ragazzi!
Mario un "carissimo" amico d'infanzia commette la classica imprudenza che mi permette di scoprire la tresca,la vigliaccata alle mie spalle,francamente da lui non me lo sarei mai aspettato,non parliamo poi di mia moglie,Mario è un acceso leghista della prima ora e lei una insegnante con simpatie a sinistra;insomma una porcata,ne sono rivoltato.
Divorziamo senza tanto baccano e finisce prevedibilmente che la mia ex moglie si mette con Mario,io mi "consolo" per un po con Samatha poi mi prendo un anno sabbatico sul lavoro e mi metto in viaggio con il mio apparecchio fotografico,la mia meta è l'Africa.
Molto risentimento,lo ammetto ma scarsissime le occasioni di regolare i conti con Mario,mi schivava,se mi vedeva da lontano voltava l'angolo,e se lo chiamavo al telefono ascoltava senza dire una parola e dopo un po riattaccava scusandosi dicendosi profondamente desolato.
Ci perdiamo di vista,la mia ex traslocca in un altra città e il tempo galantuomo rappezza alla meglio la ferita,in Africa ci ritorno spesso,un po vacanze e un la fotografia e magari anche la caccia all'antiquariato dei feticheurs (sciamani) maschere,feticci etc,ne ho una bella collezione,tutte autentiche e reperite in villaggi sperduti da me .
Un giorno (5 anni dopo il nostro ultimo incontro) sorpresa accade quello che non mi sarei mai sognato,oltre la mia più rosea immaginazione,ero di fronte al mercato centrale Sandiagan di Dakar in Senegal con la macchina fotografica quando mi sento chiamare per nome,era Mario che sbucava come se niente fosse accaduto dalla folla,ne fui cosi sorpreso,attonito che riposi meccanicamente al saluto con un cenno e un sorriso tra me mi dicevo com'era possibile?
Feci buon viso a cattivo gioco tradito dai miei automatismi e ci sedemmo dopo i convenevoli di rito a chiacchierare in un bar davanti a una birra gelata.
In breve pur essendo restato leghista è diventato assessore alla cultura in uno sperduto paesotto della "Padania Felix "si era preso una vacanza del genere "tour delle piscine" sulle spiagge del Senegal,alloggiava al Safari Hotel di Saly Portugal e si annoiava a morte;non aveva finito di dirmelo che una idea affioro a muovendo il mio animo a un sorriso tra il perfido e il satanico.
Nei giorni a venire ci incontrammo ancora,mi prestai volentieri ad accompagnarlo sull'isola di Goré da dove partirono milioni di schiavi alla volta delle americhe (...) da lui qualche battuta cretina,sempre il solito,la cosa,lo schiavismo non gli faceva ne caldo ne freddo.
Le chiacchierate erano per lo più un monologo esasperante a cui lui si abbandonava incontrando di tanto in  tanto il mio "entusiasta" assenso,complicità sul genere di-cosi-và-la-vita anche quando parlava dei colpi bassi che gli giocavano nel partito gli "invidiosi".
Naturalmente per  un comune tacito assenso non si parla mai della mia ex-moglie,di cui mi lascia intendere è separato da poco (...) vedi tu che coincidenza!
E curioso e vorrebbe fare una escursione con un che di avventura e mi offro di portarlo con me in uno dei miei viaggi in cui vado a caccia di antichità rituali africane,l'idea lo entusiasma anche se gli dico che si tratta di un viaggio piuttosto lungo quasi una Parigi-Dakar ma niente anzi l'idea lo eccita e insiste,si offre di pagare di tasca sua il noleggio della Jeep " tanto metto tutto in conto al Comune ".
All'indomani mi accompagna a far acquisti,coltelli,tabacco,chili di sale,Cotone,tessuti in genere,sigarette,medicinali insomma tutta la classica "paccotiglia" da scambiare con gli oggetti di cui mi innamoro perchè dove andiamo non sanno cosa sia la cartamoneta!
A lui non l'ho certo detto ma la mia meta è la regione dove stanno i Dogon,addirittura in Mali a 1500 km dalla capitale Bamako che stà ad altrettanti chilometri da Dakar !
Gli racconto di un canadese che aveva convinto un giovane regalandogli una radio a rubare il Feticcio del villaggio (spirito protettore),quando il giovane a notte inoltrata arrivo con avidità si getto sul Feticcio avvolto in più coperte e prese ad accarezzarlo poichè sul mercato antiquario di Parigi valeva una somma folle,il giovane scuotendo la testa gli diceva insistentemente qualcosa ma il canadese non ci fece caso,ripuli dalla polvere la scultura per poterla ammirare meglio alla luce di una pila,gli occhi lucidi di eccitazione,un esemplare intatto e di gran valore,raro,riavvolse la scultura nelle coperte e lo monto sulla jeep per raggiungere la città ma non vi giunse mai,lo trovarono all'alba secco come un baccalà e tutto verde ai bordi della strada ancora al volante della Jeep,il veleno di cui era cosparso il Feticcio aveva fatto il suo corso.
La storia piacque a Mario e non mancai di infilargliene altre attizzando sempre più la sua curiosità.
Tornando alla spedizione più o meno sono 5 giorni di viaggio in jeep con una buona scorta d'acqua,viveri e benzina,li di rado arrivano dei bianchi ed è molto facile fare buoni affari.
In breve il viaggio in se è una vera avventura,per fortuna non abbiamo mai problemi meccanici alla vettura,qualche problema alla frontiera,bestiame schivato per un pelo dopo il tramonto,qualche uscita di strada,mance da distribuire per passare a qualche agente delle gendarmerie locali,molto colore,mercati,foreste,savane e qualche animale visto da lontano ed esempio degli Elefanti;gli insegno come fare attenzione alla più piccola cosa,agli insetti,ai serpenti,tutto lo eccita tranne i negri ovviamente (...) sono l'unico soggetto che non fotografa ma si astiene dai commenti perchè sà bene come la penso.
Mario è eccitato e felice,mi dice che sono i giorni più belli della sua vita,facciamo molte soste e ad una di esse in Mali raccolgo un giovane Batchjli,lui mi farà da guida nel tratto finale e mi aiuterà a contrattare nelle lingue che non conosco (...) Mario gli stringe la mano con diffidenza e da quel momento non lo perde di vista,crede ancora di essere nella Padania!
Arriviamo infine stremati a destinazione,è tardo pomeriggio e ci accampiamo fuori dal villaggio Batchjli và a parlare con il capo villaggio e a chiedere se vogliono commerciare,fare scambi.
Io e Mario tiriamo su le tende e montiamo le zanzariere per la notte,il giovane dormirà al villaggio;poco dopo il calar del sole veniamo invitati al villaggio e ci viene offerta una cena gustosissima a base di bocconi di antilope,da bere dello Zum Zum che sarebbe il vino di Palma,roba che stenderebbe un elefante !
Assaggio ma non mi astengo dal far bere Mario a volontà,lo incoraggio con insistenza " senno si offendono " (perfido) beve e mangia di gusto anche se perplesso dalla promiscuità del pasto,seduti in terra tutti ci serviamo da un unica Calebasse,Mario comincia a barcollare quando la mia guida mi chiede di visionare in un'altra capanna gli oggetti dello scambio,
Poco prima di mezzanotte prendiamo congedo dal capo villaggio non mancando di ringraziarlo per l'ospitalità e ci ritiriamo nel nostro accampamento non molto distante,Mario è letteralmente portato di peso nella tenda dalla mia guida,si lascia fare come se fosse un bebé,ha un aria cosi scandalosamente innocente da farmi pena.
E l'alba e già da un ora sono il viaggio con la mia guida,Mario l'ho lasciato in compagnia di Orfeo e tra le braccia di Bacco,rido all'idea della faccia che farà quando si sveglierà,in fondo sono stato generose gli ho lasciato una tenda con tanto di zanzariera e mezzo kg di pastiglie contro la malaria (...) mi ripropongo di li a qualche mese o forse più,molto di più di avvertire l'Ambasciata italiana a Dakar o il Consolato a Bamako,se ci tengono che vadano loro a riprenderselo,con un sospiro di sollievo profondo constato una profonda sensazione di benessere,sono quasi felice!
Nessun rimorso in vista,mi dico forse per rassicurami che se ha un po di culo tra due anni un turista di passaggio lo raccoglierà.
Sono rietrato in Italia e un anno dopo mi sono risposato,felicemente risposato tanto che il mal d'Africa non mi assilla (...) a Mario non ci penso più,anzi me ne sono dimenticato anche se un po mi dico,ma molto molto in fondo,mi era simpatico.
Dal mio rientro in Italia sono passati tre anni e ho messo su un commercio di oggetti d'arte africani cosi riallaccio i contatti con l'ambiente degli antiquari africani,parlo al telefono con Franco un antiquario molto consosciuto a Dakar,mi parla di un'altro italiano che a quanto pare stà facendo fortuna a Dakar sollevando non poche invidie,un brivido mi corre lungo la schiena " come si chiama " chiedo ansioso...Cosi scoprii che Mario un anno e mezzo dopo era riuscito ad abbandonare il villaggio a casa di Dio (...) grazie ad fotografo un americano che lo aveva raccolto e non solo,si era messo nel commercio di anticaglie africane approfittando della lingua e delle conoscenze del villaggio e come se non bastasse da quel gran figlio di puttana che è si è sposato due delle figlie del "mio" capo villaggio!
Mi rassegno al destino che si appresta a far incrociare di nuovo le nostre strade,suppongo che prima o poi rientrerà in Italia,tanto vale che uno di questi giorni gli invii un biglietto di scuse dicendoglii che sono profondamente desolato,mentre penso al tenore del biglietto mi viene un'altra idea,c'è un posto nella giungla amazonica che....

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