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lunedì 29 marzo 2010

CECENI E RUSSI UNA LUNGA STORIA D'AMORE

Ripropongo questo post in occasione dell'attentato Kamikaze nella metropolitana di Mosca,un atto assolutamente da condannare ma mi permetto allo stesso tempo di fornire qualche ulteriore spunto per una riflessione più approfondità su quanto è accaduto e perchè accade.
Accentro la mia attenzione su questo video a dir poco scioccante,esso parla del trattamento che ricevono i Ceceni dall'esercito russo e forse puo spiegare l'irriducibile determinazione che muove i resistenti all'imperialismo russo giunto sino al sacrificio supremo in atti definiti " terroristi " (...) va da se che l'etichetta nella Storia si è sempre sprecata per marchiare a fuoco la resistenza,ogni tipo di ribellione o insurrezione o moto independentista,rivendicazione,seccessione etc,persino in Italia il termine è inflazionato,anzi sembra che il nostro sia un paese di terroristi a sentire alcune voci stonate del governo!



La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo 

condanna la Russia per gravi violazioni dei diritti umani

La lunga lista di sentenze ha avuto inizio il 18 gennaio 2007, con il caso Chitayev e Chiteyev v. Russia. I ricorrenti sono due cittadini russi, arrestati nel 2000 con l’accusa di intrattenere rapporti con i ribelli ceceni ed in seguito brutalmente torturati per ottenere confessioni fasulle. La Corte ha unanimemente giudicato la Russiacolpevole di tortura e violazione del diritto alla libertà e sicurezza della persona.
In questo blog ho presentato la tortura in Arabia saudita,,in Iran la brutalità della polizia statunitense solo l'altra settimana,il post ha totalizato 370 OK !!!
Oggi presento il video uscito fortunosamente da un campo di prigionia russo (non è il solo) ,suppongo che si tratti di prigionieri Ceceni (...) non ne sono sicuro,qualcuno più addentro di me nelle lingue potrebbe dirmi di più,quello che è certo è che sono i russi che praticano queste sedute di tortura di massa,la tortura istituzionalizata su larga scala,una scuola di barbarie che rivolta l'animo e strizza le budella,uno spettacolo durissimo da vedersi.


Ecco io voglio ricordare da un lato a tutti noi che la tortura purtroppo gode di enormi complicità internazionali ed è praticata con il beneplacito delle nazioni "civilizate",esse quando la riprovano e si strappano le vesti lanciando alte grida di indignazione è per indicare a dito qualcun altro più spesso nazioni islamiche o il terrorismo più in generale.
Come consuetudine presso le anime candide,la Chiesa e le sue istituzioni (ad esempio usa spesso l'autoassoluzione) abbiamo di tanto in tanto il capo cosparso di cenere e tante scuse chi si è visto si è visto,tanto le vittime godono ormai del "privilegio" del silenzio,sono sottoterra e non possono più farsi sentire mentre i carnefici scusandosi e sbarazzandosi di qualche malaccorto servitore di piccolo taglio.
Guantanamo è ancora li nonnostante le promesse di Obama,Lo Stato di Israele non sembra abbia dato molto seguito alle inchieste che hanno svelato la pratica della tortura sui Palestinesi,si puo dire la stessa cosa dell'Egitto,dell'Iran che la tortura l'ha elevata a pratica di massa iscriminatamente anche contro le donne con la giustificazione che:" stavoltà è in nome di Dio !"

La tortura e la sua pratica non sono uno standard preso in considerazione per determinare se un paese puo o meno intrecciare relazioni economiche con l'occidente:occorre dunque una mobilitazione umanitaria di coscienze sensibili all'etica e animate da una passione morale a tutta prova affinchè vengano messe in discussione quelle personalità che con cinica indifferenza leggasi pragmatismo (...) la tollerano come un male minore e spesso complici nell'idea che la sicurezza dello stato puo e deve transigere nell'interesse della sicurezza della societa civile! 
Una rivoluzione in questo senso non che che giungere dal basso,dall'indignazione popolare ed è quello che cerco di suscitare con questo video.
Noi,cioè la società civile non abbiamo mai delegato allo stato la pratica e l'esercizio della tortura e questo occorre ribadirlo in certi momenti strategicamente significativi,come quando un paese si ingaggia nell'esercizio della democrazia,cioè nelle elezioni,voglio dire che si dovrebbero denunciare le personalità politiche che si arrogano il diritto anche pienamente legittimati dalla "ragion di stato" o dal gioco strategico (...) delle alleanze ma non dal consenso popolare alla tortura,e non è affatto vero che la gente non vuole sapere purchè la sua sicurezza sia garantita (prova ne è il precedente post che avete votato in massa) ,tantopiù che l'interdizione della tortura è inscritta nelle Costituzioni della maggior parte delle nazioni europee.
Sosteniamo per quanto è possibile tutti quegli organismi internazionali che la combattono,ad esempio Amnesty International e non manchiamo di chiedere ad un candidato di qualunque tendenza sia se la legittima o no,senza se e senza mà e quanto condivide l'idea che si tratti di una Barbarie chiedergli conto delle sue relazioni e delle sue alleanze politiche.

STRAGE DI GIORNALISTI NELLA RUSSIA DI PUTIN (qui la lista completa)



«Li polverizzavamo con l'esplosivo» 
Le confessioni-choc dei russi in Cecenia

RIVELAZIONI DUE MILITARI DEI CORPI SPECIALI AL SUNDAY TIMES

Cadaveri fatti saltare dopo le torture, che spesso venivano anche filmate.

MOSCA — La documenta zione sulle atrocità commesse in Cecenia dalle truppe specia li russe e dalle forze locali fede li a Mosca è abbondante, ma proviene quasi interamente dai racconti delle vittime. Adesso per la prima volta abbiamo le ammissioni dei car­nefici. Due componenti delle truppe speciali russe che hanno raccontato al settimanale britannico Sunday Times co me in dieci anni di «sporca guerra» hanno torturato, ucciso e fatto sparire i corpi polverizzandoli con l’esplosivo. Il tutto in una lotta senza esclusione di colpi contro «terroristi disumani» che rapivano, stupravano a loro volta gli ostaggi, torturavano con le motoseghe i soldati russi catturati e filmavano il tutto....

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1 commento:

  1. Brutale ma importante. L'esempio della fulgida democrazia post-sovietica dell'amico Putin, l'uomo che regala i lettoni agli amici e fa manganellare i dissenzienti.

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)